Ostriche: ridurre l’IVA al 10% per sostenere la filiera
Postato da Team Conkilia il
Una battaglia cominciata in Senato
Il tema è stato portato per la prima volta all’attenzione delle istituzioni nel marzo 2024, in Senato, durante un incontro istituzionale inizialmente presentato da alcuni media in modo riduttivo come una semplice degustazione.
In realtà, l’obiettivo era chiaro: sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica sull’urgenza di correggere una disparità fiscale ingiustificata.
L’emendamento per abbassare l’IVA sulle ostriche al 10% è stato presentato, ma poi respinto durante la discussione sulla Legge di Bilancio. La questione è dunque rimasta irrisolta.
26 giugno: fiscalità sostenibile per la Blue Economy
Il dibattito è ripartito con forza il 26 giugno 2025, durante il convegno promosso da UniPegaso e DiMaNEC a Napoli: “Fiscalità value-based per la Blue Economy – Una roadmap possibile verso una politica fiscale sostenibile per la filiera ostricola italiana”.
Tra gli ospiti, Antonio Vasile, CEO di Conkilia, marketplace B2B che seleziona e distribuisce eccellenze del mare, ha partecipato attivamente al confronto.
Al suo fianco, uno dei più grandi produttori di Francia, Jean Jacques Cadoret, uno dei principali esportatori francesi verso l’Italia, ha portato una testimonianza concreta su quanto l’attuale fiscalità ostacoli lo sviluppo dell’ostricoltura nazionale, un settore ancora fragile ma ricco di potenzialità.
IVA al 10%: una scelta strategica, non simbolica
La richiesta emersa dal convegno è chiara e condivisa: portare l’IVA delle ostriche al 10%, come avviene per altri prodotti agricoli e ittici non di lusso.
Si tratta di una scelta che avrebbe impatti concreti su più livelli:
- Aiutare i produttori italiani, offrendo loro maggiore competitività rispetto all’estero
- Ridurre il prezzo per il consumatore finale, favorendo un consumo più diffuso
- Sostenere lo sviluppo della filiera ostricola nazionale, oggi ancora dipendente per circa il 90% dall’importazione, soprattutto dalla Francia
Anche i produttori francesi appoggiano l’Italia
Durante l’incontro, Cadoret, collegato in diretta da uno dei suoi siti di produzione, ha mostrato il paesaggio costiero in cui alleva le sue ostriche, offrendo un contributo visivamente impattante e ribadendo il pieno sostegno alla proposta italiana.
Un segnale importante: anche i principali attori del mercato estero riconoscono il valore dell’ostrica italiana e l’esigenza di un sistema fiscale più equo, che non danneggia la concorrenza internazionale, ma favorisce uno sviluppo sano, trasparente e sostenibile della nostra filiera.
Una filiera da sostenere, non da ostacolare
Negli ultimi anni, l’interesse verso l’ostricoltura è cresciuto, ma senza un sostegno adeguato rischia di rimanere confinato a nicchie.
Ridurre l’IVA è una misura strutturale, che permette ai molluschicoltori di diversificare la produzione, aumentare la redditività e consolidare la propria presenza sul mercato.
Non si tratta solo di tasse, ma di visione: creare una filiera dell’ostrica italiana solida, sostenibile e competitiva, capace di generare valore per l’intero sistema economico e ambientale della Blue Economy.
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