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Aragosta di Tristan: un crostaceo unico al mondo

Posted by Fabio Tesauro on
Aragosta di Tristan: un crostaceo unico al mondo

L’aragosta di Tristan è un crostaceo molto peculiare, che differisce dalle altre aragoste in commercio per forma, qualità e specie; viene chiamato scientificamente Jasus tristani e appartiene alla famiglia delle Palinuridae. Il suo aspetto e il suo colore rende l’aragosta molto simile ad un altro crostaceo, ovvero l’astice, ma sono fondamentalmente diversi per gusto e forma. Ciò che li distingue è la parte anteriore, per cui l’astice possiede grandi chele, mentre l’aragosta presenta lunghe antenne.

L'aragosta di Tristan: perché è così particolare?

L’aragosta di Tristan è un prodotto unico tra le aragoste esistenti in natura: si rinviene soltanto nell’arcipelago di Tristan da Cunha, che è uno dei più isolati al mondo e si trova nel mezzo dell’oceano Atlantico, a sud-ovest delle coste dell’Africa; viene chiamata dai locali Tristan rock lobster, che si traduce in “aragosta di roccia”, perché il suo habitat naturale è proprio la roccia superficiale di queste isole e non il fondale marino: pertanto, quest’aragosta resta sulla roccia, ma a contatto con le fredde correnti oceaniche, il che rende la sua carne speciale da un punto di vista sensoriale.

Ma è davvero una specie unica?

Quest'aragosta di roccia pare non essere l’unica tipologia di questa specie, secondo studi recenti: alcuni biologi e genetisti dell’università sudafricana di Stellenbosch sostengono che sia la gemella di un’altra aragosta, vale a dire la Jasus paulensis, cioè la Saint Paul rock lobster o "aragosta di roccia di San Paolo". Questi due crostacei condividono infatti lo stesso corredo genetico, un fenotipo parecchio simile e anche l'habitat, il che le rende parenti a tutti gli effetti. L’aragosta “paolense” viene pescata nell’oceano Indiano, nella zona più a sud, proprio dove si trova l’isola di San Paolo.

Qual è la differenza tra l'aragosta del genere Jasus e le altre specie?

Le aragoste del genere Jasus sono specie molto più rare e qualitative rispetto all’aragosta comune, altresì detta aragosta del mediterraneo; innanzitutto, questi due crostacei differiscono per il genere e la specie, per cui l’aragosta comune viene denominata Palinurus vulgaris o Palinurus elephas. Inoltre, quest’ultima è molto diffusa nel mar Mediterraneo – e in parte anche nell’oceano Atlantico – e vive in una nicchia ecologica diverso dall’aragosta di roccia: infatti, è possibile trovare questa specie mediterranea nei fondali corallini rocciosi e poco profondi, ossia lontano dalle acque più fredde. Questo ne muta anche la qualità della carne, che è meno soda, rispetto all’aragosta di Tristan. 

 

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 La storia della Jasus tristani

La Jasus tristani viene pescata da secoli sull’isola vulcanica di Tristan da Cunha, omonima dell'intero arcipelago; questa è una colonia dell’impero britannico dal 1816, dove vige ancora il baratto come metodo di scambio, che è un’antica tradizione isolana: perciò, i locali utilizzano prodotti naturali di qualsiasi tipo, tra cui anche questo tipo di pescato, per attuare un modello economico interno all’isola. Quindi, la pesca e il commercio di aragoste è uno delle poche fonti di sostentamento e guadagno degli abitanti di questa remota isola atlantica, sia per quanto riguarda il baratto, che per ciò che concerne la vendita all’estero.

E per quanto riguarda il commercio con il resto del mondo?

Dal 1950 in poi, inglesi e sudafricani fondarono diverse compagnie che si occupassero di sfruttare il potenziale economico dell’aragosta di roccia. Per citarne due tra le più importanti, vi sono la South Atlantic Islands Development Corporation e la Ovenstone Agencies. Quest’ultima gode ancora dei diritti di pesca e lavorazione del prodotto, nonostante per due volte lo stabilimento fu distrutto in questi ultimi 70 anni: prima a causa dell'eruzione vulcanica del 1961, che fece danni ingenti anche al resto dell’isola, poi da un devastante incendio a febbraio 2008. A seguito però fu ricostruito e ancora oggi opera nella pesca e nella lavorazione di questo crostaceo. 

Curiosità sull'arcipelago di Tristan

La celeberrima isola di Sant'Elena, famoso per aver ospitato Napoleone Bonaparte durante il suo esilio, è a poche miglia marittime dall'arcipelago delle isole di Tristan da Cunha, oltre ad essere un territorio d'oltremare britannico. Inoltre, l'isola è famosa per tutti i collezionisti di monete e francobolli nel mondo: è infatti una delle sue fonti di guadagno maggiore; addirittura il più famoso e raro francobollo è quello che ritrae la regina d'Inghilterra con una miniatura di aragosta di roccia.

 

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 Pesca dell'aragosta

Quest’aragosta è stata pescata per secoli dai nativi dell’isola e continua ad essere catturata ancora oggi, in maniera completamente sostenibile e certificata, dalle compagnie che si occupano della sua produzione e del suo commercio all’estero: questo modello mantiene viva una tradizione antica e offre al popolo locale un riconoscimento importante dall’esterno dell’isola. In questo modo, l’ecosistema dell’isola viene rispettato e rimane incontaminato da agenti e trasformazioni di natura umana.

Quando avviene la pesca dell'aragosta a Tristan?

La pesca della Jasus tristani è una pesca di superficie in quanto, come già anticipato, è un animale che si trova principalmente su roccia e non in acqua. Vi è una stagione adatta alla sua pesca, in un lasso di tempo che dura tre mesi, da luglio a settembre; ciononostante le condizioni meteorologiche sfavorevoli che spesso colpiscono l’isola possono ridurre il numero dei giorni utili per catturare il crostaceo.

In che modo si pesca l'aragosta sull'isola?

L’aragosta di roccia viene pescata sull’isola in una modalità molto precisa, anche se in origine i nativi usavano catturarle con le mani. Dall’industrializzazione della sua pesca in poi, cioè da 70 anni a questa parte, si usano grosse imbarcazioni di circa 10 metri. Vi sono solitamente 2 squadre formate da 18 pescatori che utilizzano 9 barche a motore, che lavorano a giorni alterni quando il meteo lo consente. Ogni barca ospita quindi due pescatori che lasciano cadere trappole con esche sul fondo del mare con boe galleggianti, ma che raccolgono dagli scogli anche i crostacei che si possono rinvenire. Dopo la cattura della materia prima, ci si sposta e si lavora il prodotto in uno stabilimento adibito alla trasformazione sull'isola.

 

Uso dell'aragosta e ricette gastronomiche

Le carni di questo crostaceo sono sode e delicate, adatte a preparazioni prelibate e magre: infatti, questo tipo di aragosta è considerato da molti uno dei prodotti migliori al mondo, eccellente da mangiare cruda o cotta e superiore all’aragosta classica. Inoltre è un cibo ad alta densità nutrizionale, in quanto proteico, ipocalorico e ricco di vitamine e minerali.

Ricette giapponesi

L’aragosta di roccia è uno dei prodotti più amati dai giapponesi, che hanno una loro variante più chiara dell’aragosta di Tristan, ma dalle stesse caratteristiche sensoriali e qualitativeDi seguito un elenco di ricette nipponiche con cui trasformare questo prodotto:

- Ise ebi no sashimi: la prima ricetta che si segnala viene proprio della terra del Sol Levante e si chiama sashimi di aragosta di roccia: è un crudo di aragosta, solitamente presentato su una barca, ottimo da gustare con la salsa di soia.

- Ise ebi no jigoku mushi: una ricetta molto importante della cultura giapponese: significa letteralmente cottura al vapore dell’inferno ed è una cottura al vapore termale delle pietanze. Viene utilizzata anche per l’aragosta, la quale viene servita con una salsa agrodolce ed umami, per esaltarne la sapidità.

- Ise ebi no suimono: questa è una zuppa preparata con questo crostaceo di roccia, un brodo dashi trasparante e filtrato che contiene salsa di soia, funghi shitake e alghe giapponesi che insaporiscono l’aragosta.

- Ise ebi no tempura: è una frittura leggera fatta con pastella di farina 00 e acqua frizzante ghiacciata, che gli dà una croccantezza particolare. La coda di aragosta di Tristan è ottima da preparare in tempura.

 

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Ricette italiane

Questo crostaceo si presta molto bene anche ad altre preparazione mediterranee. Ecco una lista di ricette da utilizzare con questo crostaceo:

- Carpaccio di aragosta: la versione italiana del sashimi, tagliata diversamente e disposta diversamente nel piatto. Non si serve con la salsa di soia, ma accompagnata da olio EVO.

- Sugo all’aragosta: si può utilizzare questo prodotto per la creazione di un sugo, che può essere rosso con pomodoro o bianco, più delicato; è adatto a condire i primi piatti.

- Fondo di cottura: questa salsa si prepara riutilizzando i liquidi della cottura dell’aragosta in olio e/o burro: dopo aver rimosso il crostaceo, si aggiunge acqua con amido per addensare il liquido a fuoco lento per qualche ora, finché non si crea una salsa densa che si può utilizzare per condire altre pietanze a base di pesce.

- Aragosta alla griglia: infine, l’aragosta può essere grigliata: è un procedimento complesso, in quanto non deve stare troppo tempo a contatto con il fuoco, poiché necessita di una leggera cottura ed affumicatura e non deve perdere le sue sostanze utili.

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